Andrea Daprai va a caccia del record di dislivello

Si chiama Paradiso 2009 la nuova sfida che attende l’atleta “no limits” Andrea Daprai, ogni anno alla ricerca di prestazioni estreme. Questa volta l’obiettivo è superare la barriera dei 17.575 metri di dislivello a piedi in salita coperti in Val d’Isere nel 2001 dal famoso scialpinista e skyryunner valtellinese Adriano Greco. Per farlo ha scelto una delle “cattedrali” montuose che si innalza fra Trentino e Lombardia, l’Adamello, e più precisamente la pista Paradiso, che collega il noto ghiacciaio della Presena con il Passo del Tonale. Il tentativo di record, che prenderà il via alle ore 14 di sabato 18 luglio, per concludersi alla stessa ora di domenica 19 luglio, è stato presentato questa mattina presso al Passo del Tonale dallo stesso Daprai assieme al direttore del Consorzio Adamello Ski Maurizio Andreotti.
Il 34enne trentino di Cles per infrangere il nuovo record mondiale dovrà coprire il dislivello di 707 metri, che da quota 1.878 metri della località partenza Funivia Vecchia porta ai 2.585 metri, per ben 25 volte in 24 ore, accumulando così 17.675 metri complessivi. Teatro della sfida sarà in gran parte proprio la pista Paradiso, lunga 2,5 km, ancora coperta di neve nella parte finale.
Dopo aver concluso ciascuna ascesa, per ridiscendere al Passo Daprai utilizzerà la cabinovia Paradiso, che la società Adamello Ski per l’occasione farà funzionare ininterrottamente per 24 ore al massimo della velocità consentita, ovvero 5 metri al secondo, impiegando complessivamente 7 minuti e 20 secondi. Il nuovo record mondiale si ispira alla prestigiosa competizione “Polartec 24h Challenger”, che fino a sette anni fa si svolgeva in Val d’Isere, in Francia e dove nel 2001 Adriano Greco fece appunto registrare il primato ancora imbattuto di 17.575 metri di dislivello in salita a piedi in 23h55’.
«Non sarà una sfida facile – ha dichiarato Daprai – anche perché bisognerà tenere costante il battito cardiaco, che non dovrà superare il mio standard medio, ossia 150/160 battiti al minuto. Fisicamente invece sarà la schiena a soffrire in particolar modo lo sforzo, assieme ai quadricipiti e al polpaccio».
Nelle 25 ascese Andrea utilizzerà i bastoncini in carbonio che gli consentiranno di distendere meglio le gambe e allo stesso tempo di distribuire in maniera più omogenea lo sforzo.
Il tentativo di record di Daprai sarà seguito dallo staff medico del dottor Giovanni Staffilano, che utilizzerà proprio questa prestazione per uno studio specifico sull’acido lattico e sul recupero. In questi mesi di preparazione all’evento l’atleta clesiano è stato seguito dall’allenatore specializzato nel ciclismo Mauro Mendini e dal tecnico della Federazione Italiana di Atletica Leggera Pierino Endrizzi.
«Questa impresa – ha invece sottolineato Maurizio Andreotti del Consorzio Adamello Ski – sposa in pieno la nostra filosofia, sempre vicine ad iniziative inerenti al nostro territorio e alla montagna in generale. Se in inverno il nostro Consorzio Sciistico è uno ski resorts, in estate è una palestra per tutte le attività all’aria aperta».
Andrea Daprai va dunque alla ricerca della sua quinta impresa sportiva. Nel 2005 compì l’attraversata a piedi della catena delle Dolomiti di Brenta in 10 ore 50 minuti e 18 secondi, percorrendo 71 km e 9.600 metri tra salita e discesa, mentre l’anno successivo (2006) attraversò il territorio Trentino partendo dal punto geografico più basso (Riva del Garda, 66 metri) sino a quello più alto (Cima Presanella, 3.558 metri), cimentandosi in 5 discipline sportive (ciclismo, skyrunning, scialpinismo, arrampicata su ghiaccio e sci estremo) e chiudendo l’impresa con il tempo di 7h50’44”. Nel 2007 partì da Piazza Duomo a Milano e raggiunse Cervinia in bicicletta, quindi in arrampicata libera salì sino al Monte Cervino, con un tempo complessivo di 11 ore e 27 minuti e 28 secondi, mentre lo scorso anno (2008) si cimentò in un primato originale, ovvero la conquista del record mondiale di dislivello attivo. Da Arenzano, dopo un’immersione in apnea in assetto costante di 30 metri, inforcò la bicicletta e pedalò sino a Courmayeur (315 km), per poi scalare il Monte Bianco. In totale coprì 4.840 metri in 18 ore e 58 minuti.
L’impresa sarà seguita con continui aggiornamenti dal nostro portale www.sportrentino.it.
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