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Kristoffersen e Norway Ski Team ricaricano le pile in Paganella

Kristoffersen, Haugen e Foss-Solevaag
Kristoffersen, Haugen e Foss-Solevaag

Le ambizioni di Henrik Kristoffersen e del Norway Ski Team passano dalle nevi dell'Altopiano della Paganella e dal Trentino dove, da oggi a lunedì prossimo, la forte nazionale scandinava preparerà i prossimi appuntamenti di Coppa del Mondo dell'Alta Badia e di Madonna di Campiglio, puntando al bersaglio grosso, grazie alla preziosa partnership con Trentino Marketing e Paganella Ski.
La recente vittoria di Kristoffersen nello slalom di Val d'Isere ha dato nuova linfa alle ambizioni del team norvegese, che anche quest'anno ha nel Trentino e nella Paganella Ski Area la propria base d'allenamento europea. Il Norway Ski Team ha raggiunto Andalo nella serata di ieri e oggi all'ora di pranzo ha incontrato la stampa nella splendida cornice del Rifugio Dosson, con vista sulle Dolomiti di Brenta, per un meeting in vista dei prossimi impegni del massimo circuito internazionale, nel segno di una partnership che offre al nostro territorio grande visibilità internazionale.
I “norge” si alleneranno sulla pista Olimpionica 2, che si presenta in perfette condizioni. «I tracciati sono perfettamente innevati e lo dimostreranno gli allenamenti della nazionale norvegese nei prossimi giorni» ha commentato il direttore dell'Apt Dolomiti-Paganella Luca D'Angelo, seguito in scia dal presidente del consorzio Paganella Skipass Gianmaria Toscana. «Siamo orgogliosi di avere sulle nostre piste la nazionale norvegese anche quest'anno, così come siamo orgogliosi del lavoro svolto dai nostri tecnici – ha aggiunto Toscana -. L'80% delle piste del nostro comprensorio sono aperte e per le vacanze natalizie contiamo di arrivare al 100%».
«Grazie ai grossi investimenti fatti negli ultimi anni in materia di impianti di risalita, la Paganella è diventata un’importante stazione sciistica invernale – ha ribadito Maurizio Rossini, amministratore unico di Trentino Marketing –, rivolta al mercato nazionale e internazionale, grazie all'ospitalità garantita sia dalle strutture ricettive alberghiere che dai rifugi sulle piste. La nazionale norvegese è preziosa per veicolare questo messaggio al di fuori dei confini nazionali e, maggior ragione, abbiamo la fortuna e il piacere di averla nostra ospite anche quest'anno, così come in passato avevamo la nazionale degli Stati Uniti».
Il Norway Ski Team, che in Italia è seguito dal project manager Marco Dallapiccola, si allenerà sulle piste della Paganella Ski Area per tutta la settimana, con gli occhi puntati sul talentuoso ventunenne Henrik Kristoffersen, vittorioso nello slalom di domenica scorsa a Val d'Isere e atteso protagonista alla 3-Tre di Madonna di Campiglio del 22 dicembre prossimo. «La stagione è iniziata bene e voglio chiudere il 2015 nel miglior modo possibile – ha commentato Kristoffersen, che in carriera vanta già cinque successi e 13 podi nel massimo circuito internazionale, nonché sei medaglie ai Mondiali junior e due successi al Trofeo Topolino, conquistati proprio sulle nevi del Trentino -. Lo slalom di Val d'Isere è stata una sfida fantastica e ora il vero obiettivo è la competizione di Campiglio: in Val Badia darò il massimo, ma se c'è una gara che vorrei vincere è proprio la 3-Tre, su un pendio che mi piace e in un'atmosfera particolarmente stimolante».
Tra gli azzurri chi teme di più? «In slalom sicuramente Stefano Gross – replica Kristoffersen –, uno sciatore molto veloce e un avversario difficile da battere. Per il gigante dell'Alta Badia, invece, vedo bene Roberto Nani».
La Norvegia domina da anni la scena nello sci di fondo. Volete fare lo stesso anche nello sci alpino? «In Norvegia i fondisti godono di maggiore notorietà rispetto a noi – replica il Kristoffersen – ma nel resto del mondo siamo più famosi noi atleti dello sci alpino. Se ho mai provato lo sci nordico? Sì, ma non mi piace».
Ha mai pensato a dedicarsi anche alle discipline veloci? «Per il momento vado forte in gigante e in slalom e va bene così – argomenta il norvegese – ma in superG vinsi un argento iridato ai Mondiali junior e non è da escludere che possa tornare a dedicarmici già nel finale della stagione in corso».
Guardando agli allenamenti dei prossimi giorni in vista di Alta Badia e Campiglio, è estremamente ottimista l'head coach francese del Norway Ski Team Fabien Mazuir.
«La pista Olimpionica II è in condizioni perfette e non ci sarà nemmeno bisogno di barrarla – spiega Mazuir –. Ci fermeremo qui in Paganella fino a lunedì e domani si uniranno a noi anche i ragazzi impegnati in Coppa Europa. Prepareremo al meglio Alta Badia e Campiglio, dove vogliamo dire la nostra. Cosa mi ha impressionato degli atleti norvegesi? Non tanto l'aspetto tecnico, ma piuttosto la cultura del lavoro. La mentalità. Hanno ben presente cosa significhi essere squadra e vivono la nazionale come una famiglia, aiutandosi e spronandosi uno con l'altro. Sono tenaci, non mollano mai e, soprattutto, conoscono il concetto di umiltà».
È soddisfatto delle condizioni trovate in Paganella anche Leif Kristian Haugen, che insieme ai compagni punta a portare la Norvegia dove fino a oggi non è mai riuscita ad arrivare, ovvero sul podio del gigante dell'Alta Badia. «Conosco bene la Olimpionica 2, perché negli anni scorsi ho partecipato all'Alpine Rockfest qui in Paganella – spiega Haugen -. Le condizioni che abbiamo trovato qui sono simili a quelle che troveremo in Alta Badia: un pendio lungo e costante, con delle condizioni perfette per l'allenamento. Diventare i numeri uno nello sci alpino come nel fondo? Stiamo dando il massimo per essere i migliori, ma nello sci se vincono più nazioni è meglio: qualora diventasse un campionato nazionale, il movimento rischierebbe di risentirne. Abbiamo una concorrenza agguerrita, è giusto e auspicabile che sia così, vuoi per il bello della sfida vuoi per il bene del nostro sport».
Presente anche l'altra giovane speranza della nazionale norvegese Sebastian Foss-Solevaag, secondo nella prima manche dello slalom di Val d'Isere prima dell'uscita di pista nella seconda e decisiva discesa. «Proverò a rifarmi a Madonna di Campiglio, magari salendo sul podio».

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